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Vanitas, Scultura teschio in Marmo Bianco Carrara e Nero Marquina, Busto Togato con Teschio, XIX secolo

Vanitas, Scultura teschio in Marmo Bianco Carrara e Nero Marquina, Busto Togato con Teschio, XIX secolo

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Questa scultura teschio italiana, databile intorno alla seconda metà del XIX secolo, che ha come soggetto una vanitas è realizzata con due differenti tipi di marmo

Il busto, scolpito nella forma di ricchi drappi e panneggi è in marmo nero venato Marquina, mentre la testa, con le fattezze di un teschio, è realizzata in marmo bianco Carrara.

Il teschio, il cui busto è cinto da una toga che richiama i personaggi dell’antica Roma, poggia su una base rialzata modellata a sezione tonda, anch’essa in marmo bianco di Carrara. Questa scultura maschile si riferisce alla tradizione della Vanitas o Memento Mori, tema legato alla caducità dell'esistenza umana affrontata in molteplici epoche nella storia dell'arte sia in ambito pittorico che scultoreo. Questa scultura teschio, oltre ad essere molto ben eseguita, è certamente un oggetto che emana un grande fascino soprattutto per i messaggi e gli insegnamenti che vuole comunicare in relazione sia alla speranza di una vita dopo la morte che al godimento dei beni materiali e dei piaceri che la vita terrena è in grado di offrirci.

Potrebbe essere l'oggetto di decorazione perfetto da esporre in una collezione di curiosità e elementi decorativi fuori dall’ ordinario o sulla scrivania della sala studio, di grande effetto anche poggiato su una colonna. Le dimensioni ridotte lo rendono un oggetto d’arte molto piacevole e l’alternarsi dei marmi accentuano la bella fattura del cranio che, sorridente, non incute timore nello spettatore come invece potrebbe accadere ammirando alcune sculture con soggetto simile o di dimensioni più grandi.

Ottime condizioni di conservazione e fascinosa patina antica.

Il processo storico, artistico, etico e religioso legato al concetto di Vanitas o Memento Mori è molto affascinante, affonda le sue radici nell’antica Roma e si dipana fino ai giorni nostri. La medesima raffigurazione simbolica assume nel corso dei secoli significati e valenze differenti, rivolgendo agli uomini vissuti nelle varie epoche a volte moniti altre volte messaggi di gioia e speranza.

Per Memento mori si intende il termine latino che potrebbe essere tradotto come "Ricorda la morte". Si ritiene che la frase provenga da un'antica tradizione romana in cui un servitore era incaricato di camminare dietro al generale vittorioso durante la sua marcia trionfale per la città per ricordargli che, sebbene fosse tornato vittorioso da una battaglia, era ancora un uomo mortale.

Durante il Medioevo il termine Memento Mori – e la simbologia con cui veniva rappresentato- era associato alla teoria e una pratica di riflessione sulla mortalità, in particolare come mezzo per considerare la vanità della vita terrena e la natura transitoria e caduca di tutti i beni e le attività materiali con un approccio che si rivolgeva alla speranza di una gloriosa vita ultraterrena.

Durante il Rinascimento italiano ed europeo l'approccio al tema delle vanitas cambia, gli artisti vogliono comunicare il messaggio di godere la vita con i suoi piaceri terreni, poiché tutto è fugace.

Il movimento di pensiero insito nella Vanitas ebbe la sua massima espressione in Olanda tra il XVII e il XVIII secolo. La guerra dei trent'anni (1618-1648) provocò un periodo di fame e carestia così che l'arte legata a questo argomento mirava a trasmetteva questo senso di insicurezza, gli artisti erano messaggeri nell’esprimere il sentimento della società in quel delicato e duro momento storico.

Più tardi, nel corso del XVIII secolo, gli artisti olandesi usarono questo tema in risposta alla prosperità e all'attaccamento ai piaceri del mondo e beni materiali goduto dalle classi agiate.

Il concetto di Vanitas è un tema che viene trattato spesso e con interesse anche nell'arte contemporanea. Artisti che usano la loro arte per scopi etici traducono questo concetto per denunciare il modo in cui l'essere umano sta sfruttando il mondo in cui viviamo e sta esaurendo le risorse della natura.

In ogni caso, il segreto sta nel leggere tutte le declinazioni di questo concetto sempre come foriere di un messaggio positivo di gioia e speranza. Un'interpretazione è collegata alla speranza di una vita dopo la morte e la seconda all'urgenza di godere delle bellezze che la vita ci offre durante il nostro passaggio sulla terra.

Misure: H. 39 cm, L. 27 cm, P. 14 cm.

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